Lina Merlin la Senatrice.
Una madre della Repubblica
- l’Assessora alla cultura Monica Balbinot, la Presidente dell’Associazione Moderata Fonte Anna Maria Zanetti, la nipote di Lina Merlin signora Franca Cuonzo Travaglia.
2004
Commemorazione per il 25° Anniversario della morte.
Comune di Padova
Palazzo Moroni sede del Comune – 15 dicembre 2004
Sala Giunta di Palazzo Moroni – Prima dell’inizio del Consiglio Comunale che commemora la senatrice Lina Merlin:
- La Presidende del Consiglio Comunale Milvia Boselli mostra la targa commemorativa della Senatrice Merlin alla nipote signora Cuonzo Travaglia.
Ciao Lina!
IL COMUNE DI PADOVA E L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “MODERATA FONTE” RICORDANO – NEL 25° DELLA MORTE A PADOVA – LA GRANDE PARLAMENTARE VENETA.
PER L’AUTUNNO E I PRIMI MESI DEL 2005 SONO IN PROGRAMMA MOMENTI DI COMMEMORAZIONE ISTITUZIONALE (PROPOSTA DI INTITOLARLE UNA VIA DELLA CITTA’) E ORGANIZZAZIONE DI UN CONVEGNO DI STUDI SULLA SUA FIGURA
(15 ottobre 1887 Pozzonovo di Padova – 16 agosto 1979 Padova)
– Vive fino ai vent’anni a Chioggia città d’origine della famiglia materna
– Si laurea in Lingue a Padova e fa per anni l’insegnante
– Alla vigilia della Prima guerra mondiale, all’interno del dibattito tra interventisti e pacifisti, si schiera con i secondi
– Nel 1919 si iscrive al Partito socialista e diventa una decisa oppositrice del fascismo
– Nel 1926 rifiuta di prestare giuramento di fedeltà al regime e viene licenziata dal posto di lavoro
– Si sposa con il medico socialista polesano Dante Gallani
– Arrestata cinque volte dal regime, viene mandata per quattro anni al confino in Sardegna
– Nel 1946 è tra le 21 donne elette alla Costituente
– È stata tra le fondatrici dell’UDI (Unione Donne Italiane)
– Dal 1947 e fino al 1963 viene eletta in Parlamento (alla Camera ma anche al Senato) come rappresentante del Polesine,
terra a favore della quale svolge un’incessante opera di attenzione politica e sociale
– Durante la sua attività nella Costituente e nel Parlamento: è determinante nel far inserire le parole “senza distinzione di
sesso” nell’articolo 3 della Costituzione; fa cancellare l’infamante marchio N.N. (non nominato; padre non nominato,
quindi figlio illegittimo) dalla carta d’identità;
– Nel 1948 presenta la prima proposta di legge per l’abolizione delle case chiuse (come esigeva l’ONU) che, dopo un percorso
difficilissimo e un dibattito infuocato divenne legge della Repubblica nel 1958: la famosa “Legge Merlin”
– Muore il 16 agosto 1979 a Padova, assistita dalla amata figlia-nipote Franca.
Lina Merlin, la parlamentare veneta scomparsa 25 anni a Padova (moriva il 16 agosto 1979), è passata alla storia del nostro Paese per aver dato il suo nome alla legge omonima che, nel 1958, dopo un percorso decennale tormentato tra le aule del Parlamento e nel Paese, decise la fine delle ‘case chiuse’ (provvedimento che l’ONU esigeva dall’Italia se si voleva entrare a far parte del democratico consesso internazionale che aveva dichiarato guerra a questa forma di schiavitù). Quell’evento l’ha fatta diventare, nella labile memoria comune, donna di una sola causa. A danno della sua sfaccettata e complessa figura d’insieme: insegnante per vocazione e professione, militante e dirigente politica socialista di primo piano, fiera oppositrice del regime fascista, paladina della sfortunata terra polesana, nemica dei benpensanti e dei conformisti, parlamentare scrupolosa e tenace il cui lavoro costante contribuì non poco a un miglioramento della situazione femminile nella famiglia e nella società italiane. Nessuno, colpevolmente, ricorda più le sue battaglie parlamentari a favore del Polesine (sua terra d’adozione che le diede l’investitura parlamentare per tre legislature consecutive; e, finalmente, l’amministrazione comunale di Rovigo le ha, qualche mese fa, intitolato una via). Nè si ricorda la sua fiera, altera, resistenza al fascismo (fu dimessa dall’insegnamento nel 1926 per aver rifiutato di giurare fedeltà al regime), che durante il “ventennio” la vide incarcerata cinque volte e confinata in Sardegna per quattro anni, o la sua partecipazione alla Resistenza. Lina Merlin, per tutti o quasi, è quella della “Legge Merlin” che, cambiate ultimamente le condizioni di avvertenza sociale del fenomeno prostituzione, viene spesso vituperata. E questo consegue non solo un’ingiustizia palese verso la sua memoria ma anche un errore clamoroso nei confronti della verità storica. Perché Lina Merlin fu una delle ‘madri’ della carta costituzionale e della Repubblicana italiana nate sulle rovine del fascismo dopo la seconda guerra mondiale. Fu la sua determinazione a fare inserire, dopo uno scontro non da poco all’interno della commissione della Costituente, un’aggiunta al testo di quello che sarebbe divenuto l’articolo 3 della Costituzione che sancì la parità dei cittadini di fronte alla legge “senza distinzione di sesso”, con un’intuizione e una preveggenza davvero notevole. Fu la sua risoluta azione di legge a far abolire dai documenti il vergognoso N.N.(non nominato) che marchiava i figli illegittimi. Per questo – per ridare a Lina quel che è di Lina – per riconsegnare alla memoria di tutti nella sua complessità, nella sua ruvidezza anche, questa bella figura umana e politica, l’Associazione culturale regionale “Moderata Fonte” ha proposto alla neo-Assessora alla cultura del Comune di Padova, Monica Balbinot, di realizzare alcune iniziative di commemorazione e di studio sulla parlamentare socialista. Si pensa quindi in autunno di mettere una targa commemorativa nella casa di Piazza dei Signori che fu la sua e che ora è abitata dalla figlia-nipote Franca; e si intende proporre a tutti i gruppi del consiglio comunale padovano di iniziare le procedure per intitolarle una via della città. Inoltre, nei primi mesi del 2005, verrà organizzato un convegno di studi per approfondire e riconsegnare all’attualità la sua opera. Lina Merlin fu una “combattente umanitaria”: questa definizione le si attaglia molto bene per descrivere la sua vita spesa con passione al servizio della dignità delle persone e dei lavoratori, di un Paese nel quale voleva si affermasse l’avanzamento sociale delle donne e dei diseredati. Una vita controcorrente, la sua, sempre. Personaggio mediatico antelitteram, grande oratrice che richiamava le folle, amata e odiata, resa famoso dai primi telegiornali e dalle riviste popolari. Dopo il suo ritiro dalla politica attiva (1961) in conseguenza anche dei suoi crescenti dissidi con i vertici del partito socialista polesano, fu presto dimenticata. A tutt’oggi, su di lei, sul suo personaggio, sulla sua vita, sulla sua opera hanno scritto in pochi e in poche. Pare quasi che questa donna abbia scontato già in vita, e poi anche dopo, le particolari condizioni culturali e politiche di questo nostro paese, il fatto di essere stata donna, laica e socialista ma non comunista, nient’affatto incline a rispettare le nomenclature di partito, anticonformista. E’ con gratitudine che la ricordiamo, nel 25° della morte, dicendole – come quando la salutavano amici ed avversari politici a Montecitorio, in Polesine, a Padova – “Ciao, Lina!”.
ANNA MARIA ZANETTI
Storica, Presidente Associazione culturale “Moderata Fonte”
2005
COMUNICATO STAMPA PADOVA 23 marzo 2005
Lina Merlin:
un pensiero operante.
CONTRIBUTO DI RICONOSCIMENTO E RICONOSCENZA
Ristabilire l’importanza nella storia nazionale della figura politica di LINA MERLIN – morta a Padova 25 anni fa – parlamentare ricordata dalla memoria comune ‘solo’ per la legge che porta il suo nome e che, nel 1958, decretò la chiusura delle “case” dove si esercitava la prostituzione di Stato.
Con quest’intento il Comune di Padova e l’Associazione culturale “Moderata Fonte” promuovono il 31 marzo prossimo nella sede dell’Amministrazione comunale (Sala L.Paladin, ore 9.30, via del Municipio 1 – Padova) un incontro ìnteso come “contributo di riconoscimento e di riconoscenza” al “pensiero operante” della parlamentare veneta.
L’obiettivo è di ridarle voce e di riconoscerne la statura e il peso che oggettivamente ha avuto nelle vicende politiche, sociali e culturali del nostro Paese nel quale voleva affermare la dignità e l’avanzamento sociale delle donne e dei più deboli. Tra l’altro, sono state completamente dimenticate le sue azioni per togliere dai documenti d’identità il marchio N.N. che si dava ai figli nati fuori del matrimonio o per impedire il licenziamento delle donne che si sposavano o rimanevano incinta o, ancora, la battaglia all’interno della Costituente sugli articoli riguardanti la famiglia e la posizione delle donne (in particolare l’articolo 3 che lei ottenne riportasse “senza distinzione di sesso” quando si parlava di uguaglianza dei cittadini).
Nella mattinata del 31 marzo interverranno, dopo i saluti delle autorità, la storica dell’Università di Padova Monica Fioravanzo, la saggista e presidente di “Moderata Fonte” Anna Maria Zanetti e la senatrice Elena Marinucci che ha il merito di aver riproposto l’opera di Lina Merlin.
Nelle settimane scorse l’Amministrazione comunale di Padova ha affisso in Piazza dei Signori nel centro città, una lapide commemorativa e prossimamente sarà inaugurato alla sua memoria un giardino in via Aganoor, dietro la Basilica del Santo.
Inoltre, è intenzione del Comune di Padova e dell’Associazione Moderata Fonte, di coinvolgere i Comuni dove la Merlin visse (Milano, Chioggia, Pozzonovo di Padova) e quelli che rappresentò nei suoi mandati parlamentari (Rovigo, Adria) e le istituzioni nelle quali fu protagonista (il Senato, la Camera dei Deputati) in iniziative di commemorazione e di riproposizione dell’attualità di questa figura politica patrimonio di tutto il Paese.
- La Senatrice – Lina Merlin, un “pensiero operante”
LA SENATRICE
Lina Merlin,
“un pensiero operante”
(Marsilio 2006)
a cura di
Anna Maria Zanetti
La senatrice Lina Merlin, scomparsa nel 1979, è stata tra le figure politiche più note dell’Italia che usciva dalla guerra e si avvicinava al boom economico.
Tuttavia, la sua opera quarantennale per l’avanzamento sociale e culturale del paese – in particolare delle donne e del Polesine – è stata sacrificata e limitata, dalla storia recente e dalla memoria comune, alla sola battaglia conclusasi nel 1958 con la chiusura delle “case” dove si esercitava la prostituzione regolamentata dallo stato.
Gli scritti proposti portano l’attenzione sulla personalità complessiva della “Senatrice” per ripristinarne l’importanza nella storia nazionale.
Tenace oppositrice del fascismo, protagonista della costituente e dei successivi quindici anni di vita parlamentare, Lina Merlin impose, tra l’altro, all’articolo 3 della Costituzione le parole “senza distinzione di sesso” a proposito di uguaglianza tra donne e uomini: portò avanti, assieme ad altre deputate e senatrici, i provvedimenti per togliere dai documenti di identità il marchio “n.n.” che si dava ai figli illegittimi.
Prima donna a parlare nel senato della Repubblica, fu socialista d’impeto risorgimentale e cristiana limpidamente laica.
Riproporre Lina Merlin oggi, con i temi di giustizia sociale ed educazione alla democrazia di cui fu bandiera, con la tempra politica e passione civile che la caratterizzarono, significa rappresentare la migliore tradizione alla quale si possono richiamare la storia e la politica italiane.
Scritti di: Monica Fioravanzo, Daniela Colombo, Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, Anna Maria Zanetti; con un’intervista a Elena Marinucci.
Anna Maria Zanetti,
giornalista e saggista, ha pubblicato con Marsilio, nel 1998, “Una ferma Utopia sta per fiorire” (idee e vicende del movimento femminista nel Veneto degli anni settanta) e nel 2000 ha curato, sempre sullo stesso tema, “Le ragazze di ieri” con le fotografie di Luccia Danesin. È presidente dell’Associazione “Moderata Fonte” con la quale promuove iniziative di valorizzazione della cultura delle donne e di recupero e promozione della loro storia.
In copertina:
Lina Merlin nei primi anni settanta assieme a ragazze e ragazzi di Milano, all’uscita della Casa della Laureata.
2007
“Lina Merlin, una madre della Repubblica”
2008
“Lina Merlin,
una madre della Repubblica”
PRIMA DONNA AL SENATO
(ANSA)- VENEZIA, 25 GIU
“Lina Merlin, una madre della Repubblica.”
È il titolo del dvd, accompagnato da un intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, pubblicato per il 120/o della nascita della senatrice socialista.
“Prima donna a parlare al Senato della neonata Repubblica – ha scritto Napolitano – Lina Merlin non ha mai cessato di operare per i diritti di chi non aveva diritti, per i gruppi svantaggiati della popolazione”.
Il dvd, curato da Anna Maria Zanetti e Luccia Danesin, regia di Roberto Lippi, e’ promosso dal Comitato per le manifestazioni in onore della senatrice veneta, che comprende una ventina di enti pubblici e privati, tra cui la Regione del Veneto.
Il documentario ne ricostruisce un ritratto a tutto tondo, attraverso le testimonianze inedite di Oscar Luigi Scalfaro, Giulio Andreotti, Giglia Tedesco, Lidia Menapace, Luigi Gui, Elena Marinucci.
“A Lina Merlin, come parlamentare, era ben chiara l’idea che i valori pubblici per divenire operanti debbano essere incardinati in leggi dello Stato”, rileva ancora Napolitano che ricorda che “alla sua incisiva partecipazione ai valori della Costituente si deve l’inclusione del principio di parita’ tra i sessi”. Si deve a Merlin, ha ricordato Zanetti, la frase “senza distinzione di sesso” nell’art.3 sull’uguaglianza dei cittadini.
(ANSA).

19 Settembre 2017 – Cinema Hesperia
“Senza distinzioni di sesso”
- Senza distinzioni di sesso
- Senza distinzioni di sesso
13 Giugno 2017 – Senato della Repubblica
Convegno su Lina Merlin
“La Senatrice”
In occasione del 130esimo anniversario della nascita di Lina Merlin, la senatrice del Pd Laura Puppato e la capogruppo del Psi alla Camera Pia Locatelli hanno promosso un convegno che si terrà martedì 13 giugno, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica, via della Dogana Vecchia, 29) a partire dalle 10.30.
Il convegno, che ha il patrocinio del Senato della Repubblica, è dedicato al “pensiero operante” di Lina Merlin, alla quale si deve tra l’altro l’inserimento di “senza distinzione di sesso” all’articolo 3 della Costituzione e che svolse gran parte della sua attività politica proprio al Senato, tanto da essere definita “la Senatrice”.
All’iniziativa, coordinata dalla giornalista Daniela Brancati, parteciperanno, tra gli altri, oltre alle organizzatrici: Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato; Luigi Zanda, presidente dei senatori Pd; Elena Marinucci, già senatrice e parlamentare Ue; Paola Lincetto, presidente del Comitato nazionale “Lina Merlin”; Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione; Anna Maria Zanetti, giornalista e studiosa della figura di Lina Merlin; Walter Galbusera, presidente della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano; Monica Fioravanzo, storica dell’Università di Padova. Previsti anche i contributi di: Vittoria Tola, Coordinatrice nazionale UDI; Daniela Colombo, economista dello sviluppo; Vittorina Mulas, già sindaca di Dorgali (NU).
Pubblicazione del libro ononimo
2018
24 0ttobre 2018
“Lina Merlin, antifascista, socialista, senatrice della Repubblica (1920-1960)”
25 ottobre 2018
Il Bo di Padova ricorda
Lina Merlin, una delle madri della Costituzione
Il Comitato Lina Merlin e l’Università hanno ricordato la figura della Senatrice veneta. Visse la politica come servizio, lottando per la parità di genere e la giustizia sociale di Luca Colombo e Marco Madini, montaggio di Paolo Carraro.
2019
31 Gennaio 2019 – Sala Bresciani Alvarez – Palazzo Moroni
Accolta dal Senato la proposta del Comitato Nazionale Lina Merlin di porre un busto bronzeo in ricordo dell’opera della senatrice
partecipano:
Sergio Giordani, sindaco di Padova
Antonio De Poli, senatore
Diego Bonavina, assessore all’avvocatura civica
Marta Nalin, assessora al sociale
Francesca Benciolini, assessora alla Pace e alla Cooperazione
Laura Puppato, Presidente Onorario Comitato Lina Merlin
Paola Lincetto, Presidente del Comitato Lina Merlin
Anna Maria Zanetti, Portavoce del Comitato Lina Merlin
Milvia Boselli, membro della Commissione Pari Opportunità
Ettore Greco, artista incaricato di realizzare il busto
2020
15 Ottobre 2020
Presentato il busto bronzeo della Senatrice Lina Merlin
Sarà collocato in senato, nelle aule di Palazzo Madama.
Realizzato dallo scultore Ettore Greco su proposta del Comitato Lina Merlin e del Comune di Padova.
Per la prima volta un busto alla memoria di una donna politica sarà posto in Parlamento.
E’ stato presentato oggi al Comune di Padova, alla presenza del Sindaco Sergio Giordani e dell’Assessore Diego Bonavina, il busto bronzeo della senatrice Lina Merlin (Padova 1887-1979). L’ opera, dello scultore Ettore Greco, sarà collocata prossimamente a Roma, in Senato, Palazzo Madama, in memoria della straordinaria opera politica quarantennale portata avanti dalla parlamentare padovana, nel secondo dopoguerra del Novecento, a favore delle donne, dei più deboli e delle classi lavoratrici.
All’inizio dell’incontro è stato trasmesso un videomessaggio della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che sottolineando l’importanza politica di Lina Merlin “ha accolto con viva soddisfazione la proposta della Città di Padova di ricevere e collocare a Palazzo Madama, il busto di Lina Merlin che ha illustrato la storia della nostra Repubblica con il suo impegno per la tutela dei diritti delle donne”.
Il Sindaco Giordani e l’Assessore Bonavina hanno ringraziato Casellati per l’accettazione del busto che onora la storia della città di Padova e che mostra l’importanza di relazioni sinergiche tra il pubblico e il privato, in questo caso tra Comune e Comitato Lina Merlin, per la valorizzazione della storia e della cultura padovana. “C’è grande bisogno nel nostro Paese – hanno detto – di modelli di vita e di politica come quelli che ha simboleggiato la senatrice padovana Lina Merlin con le sue battaglie a favore della democrazia, dei diritti di donne, bambini, lavoratori e lavoratrici”.
Ettore Greco, lo scultore padovano autore dell’opera ha sottolineato: “quando ho pensato a Lina Merlin mi sono venute subito alla mente quella tipologia di ‘donne venete’ con le quali anch’io ho convissuto; penso a una mia zia, a mia nonna. Analogo aspetto fisico perché comunque la regione in cui si nasce è determinate; carattere dolce e nello stesso tempo molto determinate e rigorose. Questo ho cercato di imprimere nel ritratto in bronzo”. “Dopo quattro anni dalla costituzione del ‘Comitato Lina Merlin, la Senatrice’ abbiamo raggiunto l’obiettivo. Il busto, infatti, è stato realizzato su iniziativa e spinta del Comitato – ricordano Milvia Boselli, Paola Lincetto, Laura Puppato e Anna Maria Zanetti esponenti del Comitato – e conclude una stagione più che decennale di studio e riscoperta storica e culturale della senatrice Merlin portata avanti in questi anni”. “Sarà il primo busto di donna politica in Senato – proseguono- ed è significativo e simbolico che sia il ritratto di Lina Merlin, socialista, partigiana, antifascista, madre costituente, autrice dell’articolo 3 della Costituzione nelle parole “senza distinzione di sesso”, storicamente e giuridicamente fondamentali per le donne”. “Finalmente questa grande figura politica, una delle più alte del Novecento, ha il riconoscimento che le spetta e che non la limita alla sola, pur fondamentale, legge n.75 del 1958 che chiuse le case di tolleranza liberando migliaia di donne dalla prostituzione”.
Ora si stabilirà con l’Ufficio tecnico del Senato la data della consegna del busto e della sua collocazione a Palazzo Madama, entro l’anno, Covid permettendo.