450° Anniversario della nascita di Moderata Fonte
QUOTE ROSA: ZANETTI (MODERATA FONTE), PROBLEMA DI DEMOCRAZIA
Quote rosa? Già nella Repubblica di Venezia il problema della “misoginia” era sentito e denunciato da intellettuali come Moderata Fonte, al secolo Modesta da Pozzo, di cui ricorre quest’anno il 450/mo anniversario della nascita.
Lo ha sottolineato oggi a Venezia Anna Maria Zanetti, presidente dell’associazione che a Moderata Fonte si intitola fin dal 1989, “avendola, in qualche modo, presa ad emblema di una presenza culturale delle donne cancellata dalla storia ufficiale”.
“Nella Venezia del 500 – spiega Zanetti – c’erano le cortigiane da un lato e le aristocratiche dall’altro: era una città cosmopolita, centro del mondo, estremamente misogina.
Moderata Fonte ha avuto il grande merito, come appartenente alla categoria delle ‘donne honeste’, cioé mogli e madri di famiglia, donne che adesso si definirebbero borghesi, di cominciare a scrivere, cioé a utilizzare gli strumenti edotriali che il ‘500 le offriva, per diventare una delle letterate piu’ famose del suo tempo”.
“Uno dei suoi temi – ha ricordato – era il discutere del rapporto tra i sessi, nel contesto della ‘querelle des femmes’ che per tutto il Cinquecento si è affermata.
“La sua attualità, oggi, è anche in risposta ad un Parlamento italiano che dimostra altrettanta misoginia”.
“La misoginia cui le donne dovevano rispodnere cinquecento anni fa – ha rilevato Zanetti – é riconfermata oggi a cinque secoli di distanza dalla misoginia di un Parlamento che sbarra le porte della politica per mantenere posti esclusivamente riservati ai maschi”. “Ma questo – ha concluso – non è un problema delle donne, é un problema della democrazia italiana”.
Punto forte delle commemorazioni veneziane dedicate dall’associazione a Moderata Fonte è la lettura scenica della sua opera maggiore, “Il merito delle donne” (“ove – scriveva – chiaramente si scopre quanto siano elle degne e più perfette degli uomini”), nella riduzione e adattamento di Daria Martelli del dialogo originale cinquecentesco di un gruppo di gentildonne veneziane in un magnifico giardino affacciato sul Canal Grande, regia di Renata Cibin.
L’opera fu pubblicata postuma, dopo la prematura morte di parto della sua autrice, e venne riscoperta dal femminismo negli anni Settanta del secolo scorso. (ANSA).