MODERATA FONTE
“Il vero ritratto di Moderata Fonte, premesso a Il merito delle donne nell’edizione dell’anno 1600, ci mostra una giovane nell’abbigliamento sfarzoso che era di moda tra le gentildonne veneziane nella seconda metà del secolo XVI.
Dietro il capo s’innalza, con un grande effetto ornamentale, la bavera di trina, altissima e rigida. La scollatura scende profonda e ampia tra pizzi e stoffe pregiate. Un filo di perle cinge il collo lungo ed esile. La pettinatura, molto elaborata, si erge nelle due caratteristiche corna di riccioli. I capelli sono chiari, certamente biondi, il colore in voga che era ottenuto in modo artiflciale.
Con la frivolezza dell’abbigliamento mal si accorda la corona di lauro che spunta tra i capelli, simbolo di raggiunta gloria poetica. Ma ancor più contrasta la severità del volto. La fisionomia è dominata dal naso pronunciato, più maschile che femminile; la fronte è alta e spaziosa; le labbra sottili sono serrate, senza un accenno di sorriso; gli occhi ci fissano penetranti.
Un volto estraneo agli orpelli che caricano la figura, quasi fossero una sorta di maschera o costume di scena, portati per qualche dovere. L’espressione intensa sembra alludere a una dimensione interiore e segreta, in cui si svolga la vera vita di questa donna. Soprattutto lo sguardo ci raggiunge, dalla distanza di quattro secoli, con una particolare suggestione: sembra guardare oltre il presente, con malinconica consapevolezza. Vien fatto di pensare a quanto di singolare percepivano nella giovane i suoi familiari. Le attribuivano infatti facoltà paranormali di preveggenza: “pareva che avesse ella in sé un qualche divino spirito di profezia”. Quando fu così ritratta, Moderata Fonte aveva trentaquattro anni, come informa l’iscrizione sotto l’immagine: gliene restavano appena tre da vivere. E la sua opera maggiore avrebbe avuto una sorte singolare: caduta nella dimenticanza, ne sarebbe riemersa dopo secoli, per imprevedibili ragioni della storia.
Infatti Il merito delle donne è stato riscoperto solo negli anni Settanta del nostro secolo: in tempi di femminismo questo antico testo è apparso attuale. E’ questa sorprendente “attualità” che ha attirato l’attenzione, e ha fatto sì che fosse riproposto a un pubblico nuovo. D’altra parte, per gli strumenti critici più idonei di cui si disponeva, si era in grado di comprenderne anche il valore letterario e storico. Da allora intorno all’opera è cresciuto l’interesse”.
Daria Martelli, Moderata Fonte e Il merito delle donne,
Venezia, Centro Internazionale della Grafica 1993